A cura di Salvatore Di Liello, DiARC, Università di Napoli Federico II, con Mario Romolo Cinque, Anna Fusco, Carmela Tavolari
Nel 1572 fu fondato un altro monastero dedicato a Sant’Eframo su un vasto terreno di Gianfrancesco di Sangro principe di San Severo e grazie alle donazioni della nobildonna Fabrizia Carafa. Il complesso dei frati minori fu detto nuovo per distinguerlo da quello più antico, ubicato nell’omonima piazza.
Il progetto prevedeva la realizzazione di un enorme complesso, sede principale dei cappuccini. Invece il monastero fu terminato agli inizi del XVII secolo, ridimensionando l’idea. Nel 1840 un grave incendio danneggiò gravemente la chiesa e il monastero, che furono velocemente restaurati grazie all’intercessione del re Ferdinando II di Borbone. In seguito alle soppressioni post-unitarie fu riconvertito in caserma. Nel 1925 divenne Ospedale psichiatrico giudiziario e, dichiarato inagibile nel 2000, fu chiuso solo nel 2008. Il 2 marzo 2015, in seguito all’occupazione del carcere-ospedale psichiatrico abbandonato da parte del Collettivo autorganizzato universitario di Napoli, con studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici e abitanti del quartiere, nasce l’Ex OPG occupato
Je so' pazzo, riconosciuto poi Bene comune dal Comune di Napoli.
Si consiglia di collegare la visita con quelle al
Giardino Liberato di Mater Dei per scoprire un altro dei Bani comuni della città.
Numero di persone per visita: 20
Accessibilità disabili: parziale
Bambini: sì
Animali: sì