QUINTA EDIZIONE 20-22 OTTOBRE 2023
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ABBAZIA DI SAN LORENZO AD SEPTIMUM E SEDE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE UNIVERSITÀ "LUIGI VANVITELLI"


LA CITTà DELLA CONOSCENZA
c/o Abbazia di San Lorenzo ad Septimum, Via S. Lorenzo, 31, 81031 Aversa Ce
Venerdì 20 ottobre 16:00 > 17:00 | 17:00 > 18:00
60 minuti
A cura della prof.ssa Chiara Ingrosso.

Il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale nasce nel 2012 quale trasformazione istituzionale della Facoltà di Architettura dell'Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, fondata agli inizi degli anni Novanta, e ha sede nel complesso abbaziale di San Lorenzo ad Septimum in Aversa.

Situato originariamente al di fuori delle mura della città, l’antico complesso fu fondato intorno all'anno mille nel territorio della Capua longobarda chiamato “ad septimum” perché sito al settimo miglio della città, sull’antico percorso della via consolare campana. L’abbazia rappresentò non solo un importante luogo di fede, ma anche uno dei capisaldi dell’organizzazione economica e amministrativa normanna, strumento politico e presidio territoriale. Con i terremoti del 1456 e 1457 l’intera struttura subì rilevanti danni: crollò il campanile a destra della facciata e l’originario chiostro medioevale; anche il transetto dell’abbazia normanna venne distrutto, con il crollo delle absidi e del vano laterale del coro. In questo periodo furono avviati i lavori di ristrutturazione del complesso monastico con la fondazione, fino agli inizi del XIX secolo, delle attuali strutture conventuali.

Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XV venne costruito il chiostro minore, a pianta quadrangolare con archi sorretti da pilastri, successivamente sopraelevato di un ordine con l’aggiunta delle finestre ad arco e della decorazione in stucco barocco. Agli inizi del XVII al chiostro minore, oramai troppo angusto per le esigenze di una comunità monastica notevolmente accresciuta, venne affiancato il chiostro grande, a pianta rettangolare, con due ordini di archi a tutto sesto su colonne marmoree. Alla fine del XVIII secolo, in seguito alle lesioni apparse nel braccio annesso al chiostro maggiore, destinato a ospitare le celle conventuali, venne affidato a Ferdinando Fuga il progetto di consolidamento e  ampliamento dell’abbazia. I lavori vennero diretti dapprima, dal 1776, da Giuseppe Alviani, collaboratore del Fuga nell’Albergo dei Poveri a Napoli, e, successivamente, dall’architetto Giuseppe Vecchietti che, dopo la morte del Fuga nel 1782, portò a termine i lavori.

In seguito alla soppressione degli ordini monastici del 1807, l’edificio assunse diverse destinazioni: nei locali del monastero venne dapprima istituita la Casa Carolina, collegio per fanciulle nobili voluto espressamente dalla Regina, poi nel 1812 nel cenobio aversano venne localizzata la Scuola di Marte, accademia militare che qui ebbe sede fino al 1815. Risale al 1818 la fondazione dell’Orfanotrofio militare, passato nel 1843 alle dipendenze degli Ospizi provinciali. Nel 1874 l’Ospizio di San Lorenzo diventò, infine, Istituto Artistico Meccanico Provinciale.

LA CHIESA
Si può ipotizzare che nei primi decenni dell’XI secolo si sia organizzata una struttura abbaziale articolata, sorta in relazione alla chiesa che presentava un impianto comune alle chiese campane di filiazione cassinese-desideriana, a schema basilicale con tre navate e terminazione triabsidata. L’interno della chiesa a tre navate, scandite da pilastri collegati da archi a tutto sesto, è caratterizzato dalle decorazioni in stucco dei capitelli e delle volute che ornano le volte e le cappelle e custodisce, inoltre, dipinti di gran pregio di Marco Pino da Siena e di Nicola Malinconico. L’altare poggia sua una pavimentazione cosmatesca, una decorazione policroma caratterizzata dall’impiego di tessere che creano motivi geometrici. Guardando al portale e all’intera facciata si apprezzano elementi tipici dell’impostazione romanica. L’ingresso è retto da due leoni stilofori in marmo, adagiati in posizione di riposo sul suolo a sostenere due colonne corinzie. L’arco del puntale poggia sulle due colonne ed è decorato da immagini di animali esotici.


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