L’edificio fu costruito nel 1895 e inaugurato nel 1899 per ospitare gli uffici della Borsa e della Camera di commercio, realizzato su progetto di Alfonso Guerra (1845-1920) e Luigi Ferrara. Guerra è stata una delle figure di maggior rilievo dell’architettura napoletana a cavallo tra Otto e primo Novecento, che dopo la vittoria nel concorso per il punto franco, magazzini generali e ferrovia del porto, realizzato nel 1879, ottenne dalla Camera di Commercio l’incarico della costruzione della nuova sede.
Per l’edificio, Guerra presentò diversi progetti, il primo previsto in un lotto tra via Santa Brigida e piazza Municipio, altri due nell’area tra il Municipio e il San Carlo, l’ultimo nell’antica piazza di Porto, dove venne infine realizzato. Considerata la sua opera più rappresentativa, manifesta un gusto neorinascimentale in cui, come ha notato lo storico dell’architettura Giancarlo Alisio, “la facciata composta, nonostante l’eclettismo dei suoi elementi di influsso mitteleuropeo, richiama alla mente, nel ricorrente motivo delle serliane, edifici cinquecenteschi veneti”. L’ingresso di rappresentanza preceduto dall’ampia scalinata con ai lati due gruppi scultorei opera di Luigi De Luca, gli interni dai marmi multicolore e l’illuminazione a vetrata centrale, l’ampio Salone delle Grida con lunette decorate e figure allegoriche restituiscono il senso di magniloquenza di un progetto teso a individuare uno stile italico che desse espressione al sentimento nazionale del neonato stato unitario.
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