ARCICONFRATERNITA S. MARIA DEL POPOLO AGLI INCURABILI - CIMITERO DELLE 366 FOSSE

Progettato dal grande architetto Ferdinando Fuga, su commissione di Re Carlo III di Borbone, nell'ambito di un ambizioso programma di politiche sociali che comprendeva anche la costruzione dell'Albergo dei Poveri, fu il primo cimitero per gli indigenti. Costruito nel 1762, si componeva di 366 "fosse", di sette metri di profondità, che occupavano un'area di 80 metri quadrati. Ordinate su 19 file, le buche erano utilizzate a turno per un solo giorno, poi chiuse e riaperte l'anno successivo. Napoli era al tempo la terza città europea per popolazione con una grande densità abitativa e questo sistema di sepoltura a rotazione consentì di ridurre in modo significativo il diffondersi delle infezioni. Nel 1875, una nobildonna inglese donò un macchinario che permetteva di calare i corpi nelle fosse in modo rispettoso per le salme. Il percorso consente, dunque, di visitare un sito unico nel suo genere, che rimase attivo per circa 50 anni, fino all'emanazione degli editti napoleonici che proibirono le sepolture nelle aree urbane

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Accessibilità ai visitatori con disabilità motorie: parziale
Bambini: sì
Animali: si