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Il sito archeologico, nell'area Vergini-Sanità a Napoli, è stato scoperto nel 2011 nel piano interrato dello storico Palazzo Peschici Maresca
, di proprietà dell’Arciconfraternita dei Pellegrini,
e
conserva alcuni resti dell'Acquedotto Augusteo, un'opera di ingegneria idraulica tra le più importanti dell'epoca romana. Costruito nel primo decennio d.C., si sviluppava lungo un percorso di oltre 100 km, dalle sorgenti del Serino fino alla grande cisterna di Miseno, la cosiddetta "Piscina Mirabilis". I due ponti-canale rinvenuti, in tufo e laterizi, furono prima interrati a seguito dell’innalzamento del livello di calpestio, poi utilizzati come fondamenta per la costruzione del palazzo. Gli spazi disegnati dai grandi archi, oggi nel sottosuolo, sono stati adibiti in tempi più recenti a cantina, deposito, rifugio durante le ultime guerre, poi trasformati in discarica e definitivamente abbandonati.
Negli ultimi anni il sito è stato oggetto di un’importante azione di sgombero, ripulitura e messa in sicurezza, ad opera dell'
Associazione VerginiSanità in collaborazione con la Proprietà e con altre associazioni del territorio, per attività finalizzate alla conservazione, valorizzazione e fruizione, consentendo l'accesso al pubblico per visite guidate, attività culturali e di ricerca.
Un programma integrato, denominato
AquaAugusta, mira alla trasformazione del sito in luogo di produzione culturale multidisciplinare, con l'obiettivo di ampliare l’offerta di fruizione, sperimentando nuove modalità di lettura e differenti interpretazioni del patrimonio culturale materiale e immateriale del contesto locale.
Nelle giornate di Open House Napoli, i visitatori potranno ammirare l'installazione site-specific dell'artista
Ilaria Abbiento, ispirata al tema dell'acqua, con illuminazione appositamente studiata, proiezioni video ed effetti sonori che evocano gli abissi del mare.
Foto: M. Palumbo
Numero di persone per visita: 20
Accessibilità disabili: no
Bambini: sì
Animali: no