QUINTA EDIZIONE 20-22 OTTOBRE 2023
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ISTITUTO ELENA DI SAVOIA


LA CITTà DELLA CONOSCENZA
Largo San Marcellino, 15, 80138 Napoli Na

60 minuti
L’Istituto nasce dalla fusione di due Regie Scuole Professionali Femminili ottocentesche: “Regina Margherita” (fondata nel 1879) e “Regina Elena” (fondata nel 1903), avvenuta il 25 aprile 1920, quando Vittorio Emanuele III istituì il Regio Istituto di Istruzione Professionale Femminile “Elena di Savoia”. Precedentemente situato in alcune sale del Gesù Nuovo, l’Istituto “Regina Margherita” all’inizio del 1900 fu trasferito nel palazzo Carafa d’Andria, in largo San Marcellino, nel quale, una volta accorpato, fu allocato anche il “Regina Elena”, dando inizio alla storia “moderna” del Regio Istituto di Istruzione Professionale Femminile “Elena di Savoia”.
 
Lo splendido palazzo storico “Carafa d’Andria” sorge nel centro storico della vecchia Napoli, con il prospetto principale affacciato sul Largo SS. Marcellino e Festo. La costruzione dell’edificio fu voluta dal Cardinale Oliviero Carafa e, tranne che per un breve periodo in cui il palazzo fu confiscato dalla corona, la famiglia Carafa ne ha conservato la proprietà fino a circa il 1830, periodo in cui Francesco Carafa lo vendette ad un gentiluomo napoletano. La costruzione dell’edificio, di schietta impronta quattrocentesca, risale probabilmente al regno di Alfonso o Ferdinando d’Aragona. Gli architetti potrebbero essere Giovanni e Guglielmo Sagrera, impegnati in quegli anni nella ricostruzione del Maschio Angioino. Nel 1511, Antonio Carafa incaricò Giovanni Donadio, il Mormando, di rifare il palazzo: egli non mutò i porticati e il vestibolo, assumendoli nel progetto, e inserì, al di sopra dei due ordini di arcate, le finestre cinquecentesche. Il Mormando, inoltre, sopraelevò i due piani originari con un terzo e lo estese intorno al giardino. Un importante intervento di restauro fu realizzato tra il 1813 ed il 1830, come si evince dal confronto tra le carte ottocentesche. La bella facciata ha uno stile neoclassico, diviso in due ordini sovrapposti, toscano e ionico. All’ordine ionico appartengono la trabeazione superiore retta da quattro lesene scanalate con capitelli ionici provvisti di ghirlande e mascheroni. La trabeazione inferiore è sorretta da quattro mezze colonne di ordine toscano e a sua volta sorregge una grande balconata passando sopra l’archivolto del portone anch’esso in piperno napoletano. Gli ultimi due livelli sono di origine recente, inizi Novecento. Dalla fine dell’Ottocento lo stabile è di proprietà dello Stato.
 
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