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Il complesso architettonico in cui ha sede il Della Porta-Porzio in via Foria 65 ha dietro di sé una straordinaria storia secolare. Le sue origini risalgano al diciassettesimo secolo, quando nel 1625 l’Ordine dei Monaci Cistercensi, richiesto di aprire un Monastero in città, ottenne il permesso di sostituire la prescelta chiesa di San Carlo Borromeo, ormai inagibile per il dissesto idrogeologico, sostituendola con una nuova struttura da erigere nella medesima zona, composta da chiesa e annesso monastero. Il progetto fu affidato all’architetto dominicano Fra Nuvolo, che optò per una pianta ellittica. La chiesa fu consacrata nel 1700 mentre i lavori della facciata proseguirono fino al 1756. Successivamente, il disegno originale venne ampliato, ma poi il convento venne abbandonato dai monaci e, dopo i fatti della Repubblica partenopea, durante il decennio francese la chiesa venne utilizzata come fienile e il monastero come guarnigione militare. Con la Restaurazione borbonica, il complesso fu restaurato su progetto di Francesco De Cesare, col quale il convento venne profondamente trasformato, con l’avanzamento del fronte su via Foria, separandolo dai restanti tre lati del chiostro. Dopo l’Unità d’Italia e la soppressione nel 1866 di conventi e chiese di alcuni ordini religiosi, lo spazio venne adibito a scuola, dal 1869 come Convitto Liceo Cirillo, e dal 1896 come Istituto tecnico e nautico Giambattista della Porta (oggi Della Porta-Porzio).
Oltre all’offerta formativa, l’istituto si caratterizza oggi per la sua forte vocazione museale. Al suo interno, infatti, troviamo: il Museo di Scienze Naturali Giuseppe Camillo Giordano, con un’ampia collezione di vertebrati e invertebrati in tassidermia, antichi modelli anatomici, un ricchissimo assortimento di minerali e una raccolta malacologica unica per numero di varietà ed esemplari; il Museo di Fisica Macedonio Melloni, con una preziosa collezione di strumentazioni d’epoca, alcune progettate dallo stesso Melloni, uno dei padri della fisica moderna; il Museo di Topografia Raffaele Ruotolo, con moltissimi strumenti nautici e topografici che appartengono a un arco temporale che va dal primo Ottocento alla metà del Novecento; infine, la Biblioteca Storica Francesco del Giudice, un tesoro bibliografico con volumi che vanno dal Seicento ai primi dell’Ottocento, in preponderanza di argomento scientifico e tecnico.
Numero utenti: 20
Accessibilità ai visitatori con disabilità motorie: parziale
Bambini: sì, under 12 accompagnati
Animali: no